27 gennaio 2012

C'era tanta aspettativa da parte mia, per questo concerto dei Mastodon, troppa aspettativa, troppa la speranza di vedere finalmente un loro concerto in un luogo e in un modo che gli rendesse finalmente giustizia.

Li ho visto quasi tutte le volte che sono passati in Italia, di supporto ai Tool a Torino, prima dei Machine Head a Trezzo, al Gods of Metal a Monza. In tutte le occasioni sono andato principalmente per vedere loro, a parte quella con i Tool, perché detto con tutta sincerità del metal classico fatto di poser decrepiti non me ne può fregare di meno.  Ho saltato quella da headliner ai Magazzini di Milano, ma a detta di molti è stato meglio così, e me lo aspettavo, perché quel posto non è adatto a sentire bene un concerto.

Nelle altre date che ho visto la qualità del suono non è mai stata accettabile, deve essere veramente un calvario fargli da tecnico del suono. Oltre a questo va aggiunto che i ragazzi non è che fossero dei gran cantanti (fino ad ora), quindi ho sempre avuto un po' il dubbio che la colpa del casino che usciva dalle casse non fosse solo del tecnico o dell'impianto ma fosse un po' anche loro.

Un concerto dei Mastodon da headliner in un posto decente era una cosa che aspettavo da circa 10 anni. E all'Alcatraz, se un concerto non mi ha soddisfatto è sempre stato per colpa della band, e mai per colpa dei suoni, sempre vicini alla perfezione. Quindi, per me, questa era una grande prova che dovevano superare...

L'hanno superata. Cazzo se l'hanno superata.

Prima di parlare di loro però bisogna fermarsi un attimo e dedicare il giusto tempo ai grandissimi Red Fang. I Mastodon non potevano scegliere band migliore per aprire i loro concerti. Visti al Magnolia l'estate scorsa quando ho saputo che li avrebbero accompagnati, mi sono fiondato sul sito di Ticketone a comprare i biglietti (A proposito, far pagare delle commissioni di servizio di quasi 4 euro su un biglietto di 30, è veramente da ladri).

Simpatici, umili, con un tiro pazzesco e delle grandi idee. Una band di operai che invece di passare la vita al tornio, ha passato la vita girando da un posto all'altro senza mollare mai gli strumenti, e si sente. I Mastodon che conoscono bene le loro qualità gli hanno lasciato più tempo rispetto a un classico guest e loro se lo sono preso tutto e se lo sono meritato, regalandoci un gran concerto.

Per chi non li conoscesse, i video descrivono benissimo quello che sono:






Rispettivamente apertura e chiusura della loro setlist. E direi che non c'è bisogno di dire altro.

I Mastodon... beh... i Mastodon... i Mastodon sono stati immensi. Sono riusciti a creare il concerto perfetto, come suoni, intensità, scaletta, qualsiasi cosa era al posto giusto. e sono anche migliorati molto in tante cose. Sono migliorati nella pulizia dei suoni delle chitarre, perché forse era anche un po' colpa loro se non si capiva niente prima. Sono migliorati come frontmen, comunicano di più con il pubblico, anche se più a gesti che a parole, cercano di tirarlo più in mezzo, di renderlo partecipe della loro esibizione.

Soprattutto però sono migliorati come cantanti, Brent che prima riusciva solo a produrre urli strazianti riesce ad avere un po' di melodia e soprattutto ad essere intonato. Troy va a prendere delle note con la voce che fino a qualche anno fa non pensava neanche esistessero. Bill si è messo anche lui a sbraitare al microfono, quando prima era l'unico senza. Brann conferma le sue ottime doti oltre che di batterista anche di cantante. Non so come faccia a coordinarsi con la voce mentre fa quelle cose con la batteria, ma le fa bene. Lui è il vero valore aggiunto della band, come sempre è il batterista che fa la differenza.

Ormai sono la versione di Satana dei Pooh, cantano tutti e quattro e tutti sono frontmen.

Il concerto è stato un flusso continuo e omicida, non c'è stato un attimo di pausa, grazie a una scaletta che sputava sangue e ce l'ha fatto sputare anche a noi che eravamo sotto.

La partenza affidata a Dry Bone Valley e Black Tongue, che hanno messo in strada il motore che poi non si è più fermato. Fino a metà concerto ho sentito gli schiaffi sulla faccia che uscivano dalle casse, non so indicare un pezzo che è spiccato sugli altri, la potenza di fuoco è stata talmente alta che nella memoria mi è rimasto solo un flusso di suoni continuo e veramente ben costruito.

Il primo attimo di tregua c'è stato con Sleeping Giants, che è stata una delle perle della serata, ormai è uno dei loro inni e l'esecuzione è stata incredibile. Poco dopo però si è ritornati al tritacarne della prima metà. In assoluto Spectrelight è stata la rasoiata più forte della serata per me, di una violenza e precisione rare.

La scaletta è stata messa insieme con il meglio, non potevano scegliere pezzi più adatti e ordine più azzeccato. Il finale poi è stato il gancio del KO con  Iron Tusk, March of the Fire Ants e Blood And Thunder.

La vera fine del concerto però è stata con un pezzo che avevo fortemente sottovalutato di The Hunter e che invece si è rivelato epico e quasi commovente. E sono quasi felice per loro e per noi che siano riusciti a creare un vero inno da barba e boccale di birra da cantare abbracciati a degli sconosciuti ubriachi più di te, il pezzo è Creature Lives, che hanno cantato sul palco insieme ai Red Fang e a un gruppo di ragazzi presi fra il pubblico che invece di godersi il momento non facevano altro che farsi foto e filmati da postare su Facebook. Imbarazzanti... o forse sono io che sono vecchio.

Dopo questo concerto se Satana un giorno venisse da me e mi chiedesse un consiglio per una resident band da mettere all'inferno, risponderei senza esitazione: MASTODON!

P.S. non ho tempo di ricontrollare eventuali errori, abbiate pazienza. Poi provvederò.