8 ottobre 2013

Gravity di Alfonso Cuaron è decisamente il film del momento. Arrivato nelle nostre sale con un hype già altissimo, dopo la presentazione al Festival di Venezia e dopo il successo negli States, è stato accolto anche qui con un successo incredibile per un film di fantascienza in Italia.
E' stato il film che ha incassato di più in questo week end appena passato.





Che poi "fantascienza"... parliamone.
"Gravity" è la fantascienza senza tutto quello che rende interessante la fantascienza. E' la fantascienza senza tutto il suo carico di aspetti psicologici, sociologici, visionari, allucinati, che sono la spina dorsale di quel genere. Non si può ridurre tutto a 4 effetti speciali e una storia da mulino bianco.
Quindi per quel che mi riguarda "Gravity" non sarebbe neanche da inserire nel genere.

Per citare il commento lapidario della mia metà all'uscita del cinema: "E' il solito film della Bullock".
Prendete "Speed" e mettetelo nello spazio. Avrete Gravity.
La  donna "qualsiasi" catapultata in una situazione assurda, che riesce a superare tutte le difficoltà in maniera altrettanto assurda.

Ecco, la Bullock... parliamone.
Non c'era proprio un'altra attrice disponibile per questo film?
Molti hanno parlato di una prestazione sopra la media (la sua, spero), io ho visto solo una maschera di botox e ritocchi vari, sopra ad un volto già di per sé molto poco espressivo. Se una roba tipo questa per 90 minuti è una prova sopra la media, o una prova di una brava attrice (come ho letto da qualche parte) non so quale abominio possa essere un'attrice scarsa.

Le produzioni dovrebbero vietare per contratto i ritocchi facciali e le punturine. Un attore o un'attrice che non riesce a muovere la faccia, non è un attore.
Per tutta la durata della pellicola non riesce in alcun modo a trasmettere la tensione che pervade invece tutto quello che la circonda, e diciamolo, doveva fare solo quello.
Oltretutto l'unico dei due che poteva dare un po' di spina dorsale al film viene relegato al ruolo di giullare volteggiante. Clooney è veramente fastidioso e il suo personaggio risulta forzatamente "stupido", il suo ruolo non è altro che quello di rendere subito "leggero" il film per il grande pubblico. 




Arriviamo ai personaggi... parliamone.
Su questo aspetto sono d'accordo col "collega" Manq che però ha un giudizio diametralmente opposto al mio riguardo al film.
Due soli attori per tutto il film, anzi per metà film perché per la restante metà rimarrà la Bollock da sola a sostenere tutto l'impianto. Due personaggi costruiti male e sviluppati peggio. Le prerogative di Ryan erano molto valide. Una dottoressa mandata nello spazio con un passato difficile a causa di un lutto che deve ancora superare erano un ottimo punto di partenza per il suo sviluppo.

Ma tutto l'aspetto psicologico del personaggio, viene solo accennato, annacquato e volutamente reso "holliwodiano": ti faccio intravedere un aspetto brutto brutto della vita, ma senza calcare troppo la mano se no mi diventa pesantino, e non sia mai, ma soprattutto ti piazzo un super lieto fine obbligatorio, pena l'esclusione a vita dagli studi di L.A.

Come ho già detto prima, a Clooney viene riservato il ruolo del pupazzo comico Disney/Dreamworks, quelli che vengono infilati in ogni cartone per vendere gadjet, far ridere i bambini e rendere il cartone il più leggero e spensierato possibile.

Avete presente "Scrat" nell'Era Glaciale, o i Minion di Cattivissimo Me, o i Pinguini di Madagascar... ecco Clooney fa il "Pinguino" di "Gravity".

Dal punto di vista visivo sì, è spettacolare, ma quale regista (degno di questo ruolo) non riuscirebbe a fare qualcosa di spettacolare con a disposizione un budget del genere, con un'ambientazione così, e con degli effetti speciali curati da Framestore (Avatar vi dice nulla?)?

A proposito di Avatar, pare che la lezione di Cameron non sia stata assimilata se non da pochissimi.
Un film in 3d per funzionare al meglio, deve essere concepito, pensato e strutturato usando come base quella tecnica. Cuaron ci ha provato ad assimilare quella lezione con risultati buoni, ma secondo me con quel materiale a disposizione poteva essere fatto anche qualcosa in più, non mi esprimo nello specifico perché il giudizio su questo aspetto viene condizionato troppo dalla qualità della sala in cui si guarda il film. Personalmente l'ho visto all'Arcobaleno di Milano, non il top del top della tecnologia, ma neanche l'ultimo degli stronzi (cit.).

Del film alla fine resta una grande e indubbia spettacolarità visiva, e la grande tensione della prima parte, ma a mio avviso è una grande occasione sprecata.
Con una storia un po' più sostanziosa (ma neanche troppo), degli attori degni di questa definizione e una cura dei personaggi almeno decente, sarebbe stato un capolavoro assoluto.

Non mi soffermo sulle incongruenze scientifico/fisiche del film perché non ha senso, la fantascienza è costruita su l fantastico (guarda caso) e sulla libera interpretazione delle leggi della fisica, non ha senso criticarne un film per quegli aspetti.

Non nego che la scena della distruzione della ISS è qualcosa di incredibile, quasi viene da schivare i pezzi dei satelliti, così come altri momenti in cui la resa spaziale dell'inquadratura è veramente notevole e coinvolgente.



Ma non si può gridare al capolavoro solo per l'uso spinto del piano sequenza e per la soggettiva dal casco dell'astronauta. Un film con questo livello di partenza deve essere molto di più, a maggior ragione se si tratta di fantascienza, dove l'utilizzo degli effetti speciali tende distogliere l'attenzione da tutti gli altri aspetti fondamentali che fanno parte della creazione di un grande film.

Gravity lascia il rimpianto di quello che potrebbe essere stato se dietro la macchina da presa ci fosse stato Duncan Jones (guardate in "Moon" cos'è riuscito a fare con un unico attore, un attore vero, e con un budget che è un unghia di quello a disposizione di Cuaron) o Neil Blomkamp, giusto per fare i nomi di due registi "nuovi".

Se quello che volete è un'esperienza visiva d'impatto piena di effetti  speciali, andate a colpo sicuro a vedere questo film, ma con Cuaron, Gravity diventa una fantascienza edulcorata dai suoi aspetti meno appariscenti ma più interessanti, lasciandoci solo con uno slavato e banale "sci-fi for dummies".






2 commenti:

  1. Il mio presupposto è che non si sta vedendo un film di fantascienza, ma un disaster movie. Tipo la tempesta perfetta o quei film sui disastri aerei. Visto cosi non manca proprio di nulla. Ha personaggi brutti, ma una resa visiva impareggiabile. Secondo me non ti è piaciuto perché ti aspettavi un altro film.

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  2. Il tuo presupposto infatti è corretto.
    Però le prerogative erano ben diverse da un disaster movie. E mi sa che anche Cuaron non aveva intenzione di fare un disaster movie, ha sbagliato gli ingredienti e gli è venuta fuori 'sta roba qua. Innanzi tutto ci vuole Bruce Willis per un film del genere. Poi da lì possiamo iniziare a discuterne :D

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