28 agosto 2012

Come incendi, incuria, mancanza di senso civico e istituzioni inadeguate stanno distruggendo una delle zone più belle e "inesplorate" d'Italia.

Il Sannio per chi non lo sapesse è quella zona del Sud Italia (Campania) confinante con Molise e Puglia, che oggi si identifica generalmente con la provincia di Benevento e i paesi limitrofi.  Da qualche anno mi capita di passarci alcuni giorni (di solito in agosto e durante le feste natalizie) per ragioni sentimentali e ogni volta rimango stupito e amareggiato per quello che vedo intorno a me.

Il territorio collinare è un susseguirsi di campi coltivati, vigne, ulivi, boschi e  borghi, il tutto circondato da una cornice montana quasi incontaminata con boschi che si estendono per chilometri su tutti i versanti e pochissimi insediamenti umani.

Il panorama da Montefusco (AV)

La zona di Torrefusco e Solopaca con le sue colline verdissime e vigneti che si estendono all'infinito fino alle montagne. Il massiccio del Taburno che domina tutta l'area (Parco Regionale) con il suo santuario e la sue rete di sentieri. Le gole di Caccaviola a Cusano Matri, un canyon scavato dal torrente Titerno famoso fra i torrentisti e attrezzato per escurisioni organizzate. Questi sono solo alcuni dei luoghi degni di nota, dal punto di vista naturalistico è un territorio veramente ricco che offre tantissimo.

Un altro esempio del panorama visibile nei pressi di Sant'Agata de' Goti. Senza saperlo ho fotografato la discussa Collina Ariella, ferita dalle tracce di un incendio, che si dice essere una piramide simile alle presunte tali trovate in Bosnia.


In mezzo a questo paesaggio che poco ha da invidiare ad altre zone d'Italia più famose, si trovano dei borghi che sono delle vere e proprie perle, per citarne un paio  fra i tantissimi che si trovano:

Sant'Agata de' Goti, costruita a picco sulle gole create dai torrenti adiacenti è un vero e proprio gioiello, bandiera arancione del Touring Club, è un borgo formato da bellissimi vicoli stretti e tortuosi fra i quali si trovano molte chiese al cui interno vi è un grande patrimonio artistico.


Sant'Agata de' Goti


Montesarchio, con il suo castello che si staglia davanti al Taburno è uno  spettacolo come se ne vedono pochi in giro.

Montesarchio (foto di Francesco Gaddi)


Pietrelcina, famosa per essere il paese di Padre Pio e meta di pellegrinaggio religioso, è un altro borgo bellissimo.

Telese, con le sue terme e il parco.

Anche la stessa Benevento è ricca di storia e di luoghi da vedere e visitare, basti pensare che la città custodisce  uno dei pezzi del patrimonio dell'umanità dell'Unesco, la chiesa di Santa Sofia.

La piazza principale di Benevento, con la chiesa di Santa Sofia e il suo campanile


Tutta la zona è piena di questi gioielli nascosti, tutti da scoprire, borghi che non hanno nulla da invidiare a quelli della Toscana o dell'Umbria o delle Marche. Anzi, sono molto più autentici, senza quella patina disneyana ultraperfetta, ultraristrutturata e ultraturistica che hanno moltissimi borghi di queste regioni. Qui sono paesi che pulsano di vita vera, con la gente per le strade, che chiacchera, che vive profondamente la piazza, il contatto umano.

Una zona così ricca dovrebbe essere piena di turisti, invece di turisti non ce n'è neanche l'ombra o quasi...

C'è un'altra faccia della medaglia, a cui non si può non fare caso.

Incendi, speculazione edilizia,  incuria, maleducazione, mancanza di senso civico, non si può non fare caso a come si faccia di tutto per deturpare questo paesaggio e le sue risorse naturali. Non voglio fare il milanese che insegna ai meridionali come si vive, perché a fronte di alcuni ignoranti e delinquenti che operano questi scempi, ci sono molte brave persone, gentili, calorose e ospitali, che avrebbero molto da insegnare a quei miei vicini di casa cafoni e maleducati che neanche salutano quando ti incontrano per le scale o in cortile e non sono capaci di fare neanche una stupidissima raccolta differenziata, roba da prendere il bidone e svuotarglielo in cucina.

Nella settimana in cui sono stato lì ad agosto, ho visto in media tre o quattro incendi al giorno, intere colline e montagne sventrate dalle fiamme, interi boschi ridotti a pezzi di brace buoni per la griglia. Per un sostenitore della conservazione del territorio come me è stato veramente uno strazio vedere ogni giorno quel disastro. Le cause sono molte, dai contadini che incendiano le sterpaglie, ai bracconieri che col fuoco cercano di spostare la sevaggina, ai pastori che vogliono erba nuova, ai piromani. E' un problema di dimensioni difficili da immaginare se non lo si vede sotto al proprio naso.

Sulla sp81, in mezzo al verde la macchia scura lasciata da un incendio.


Come se non bastasse questo tipo di deturpazione, i bordi delle strade provinciali e le piazzole di sosta sono spesso ridotte a piccole discariche a cielo aperto, con sacchetti di spazzatura di ogni tipo buttati  a bordo strada. Intendiamoci, pochissima roba se paragonato alle immagini di Napoli nei giorni dell'emergenza, anche perché qui si fa una raccolta differenziata capillare, porta a porta). E se anche questo non bastasse, ogni cinquecento metri si vede uno scheletro di palazzina o villa lasciato a metà con i soli pilastri a sorreggere la struttura portante e niente altro, a causa di speculazione edilizia, condoni, concessioni speciali post-terremoto (L'irpinia è a due passi).

Come si può favorire il turismo quando non si ha rispetto dei luoghi che si abitano e che si dovrebbero offrire al visitatore? Se non hai rispetto per il posto in cui vivi, vuol dire che non hai rispetto per te stesso e men che meno per chi lo deve visitare.

In una zona dove c'è pochissimo lavoro e quello che c'è è pagato una miseria, la popolazione potrebbe vivere in gran parte di turismo, riconvertendo abitazioni e casali abbandonati in agriturismi e strutture ricettive, organizzando itinerari, escursioni, si creerebbero moltissimi posti di lavoro e si avrebbero soldi da reinvestire nel territorio.

In questa mancanza anche le istituzioni hanno la loro grossa fetta di responsabilità. Non vi è un minimo di promozione, pubblicità, per far conoscere il territorio. Molti commercianti si sono lamentati perché neanche l'inserimento della chiesa di Santa Sofia nel patrimonio dell'umanità dell'Unesco è riuscito a dare slancio al turismo. Un evento del genere per una piccola cittadina come Benevento dovrebbe essere pubblicizzato in tutti i modi possibili e immaginabili, invece credo che pochissimi siano a conoscenza di questo ennesimo gioiello.

Non basta qualche sito, alcuni inutili, altri esaustivi e completi come quello dell'ente provinciale del turismo di Benevento (www.eptbenevento.it), per promuovere il turismo, ci vuole cura e amore per il proprio territorio, educazione ambientale, forte e deciso contrasto alla deturpazione del paesaggio. Bisogna far capire a tutti (e non solo nella provincia di Benvento) che il territorio è una risorsa, che la natura è una risorsa, e se conservati al meglio e curati, possono portare guadagni a lunghissimo termine, invece dei fugaci e dannosi guadagni a breve termine dati dalla distruzione del paesaggio. I boschi incendiati impiegano decine di anni per crescere e tornare com'erano prima, i sacchetti se non vengono tolti rimangono per sempre a inquinare la vista e  il terreno, i palazzi non finiti in Italia rimangono per sempre. Non sono danni trascurabili, sono danni profondi e irreparabili che non saranno mai sanati. Non so in tutto questo quanto siano profonde in queste zone le infiltrazioni della Camorra, che quando si tratta di speculazione e deturpazione è sempre in prima fila. L'anno scorso il sindaco di Montesarchio era stato arrestato insieme a un assessore per associazione camorristica e reati elettorali e cercando vengono fuori articoli che ne parlano, ma non so quanto le persone avvertano e subiscano la sua presenza e credo non lo saprò mai.

Per questo è necessario iniziare un azione di educazione e contrasto profonda, perché non c'è più tempo da perdere. Nel contempo bisogna favorire il turismo con pubblicità, promozione, iniziative efficaci.

E' un circolo virtuoso, la cura del territorio alimenta il turismo che a sua volta aiuta a sviluppare il senso della ricchezza delle risorse naturali e paesaggistiche. Quando tutti capiranno che un territorio incontaminato porta visitatori che a loro volta portano soldi e benessere per tutti, tutti si impegneranno per la conservazione delle risorse. Questo vale per il Sannio, ma vale anche per tutta Italia, non tralasciando che la cura e la bellezza del luogo in cui si vive aumenta la qualità della vita.

Andate a visitare questa splendida regione, ancora  non toccata dal turismo su larga scala, perché merita veramente e più gente ci andrà più la aiuterà a migliorare, magari anche con qualche piccola critica costruttiva e facendo notare le cose brutte che si vedono.

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