10 maggio 2012


Una mattina ti svegli e scopri che è successo qualcosa, qualcosa di diverso, qualcosa che forse non era mai capitato in Italia, almeno che io ricordi.

"Hanno occupato un grattacielo" si dice, e ti chiedi come sia possibile l'occupazione di un intero grattacielo, poi scopri che è via Galvani, e ti sembra ancora più incredibile. Lì vicino a quei mostri che iniziano a svettare in città, simboli di una modernità inutile, che a Milano servirebbe in basso, non in alto. Proprio lì hanno occupato un grattacielo.

E allora questa notizia sembra una vera e propria sfida in faccia alla nuova inutile sede della regione, dalla quale un giorno spero cadrà (metaforicamente, si intende) Formigoni; all'altra nuova torre con guglia, costruita senza chiedere ai milanesi ne ne volessero un'altra, oltre a quelle del Duomo; e a tutti i palazzi che sorgeranno in quell'area.

Si dice siano artisti, si dice vogliano fare di quel grattacielo il nuovo centro per l'arte di Milano. Per me sono semplicemente ragazzi. Ragazzi che in una città che ha chiuso quasi tutti gli spazi a loro dedicati, hanno fatto la somma dei metri quadri di quegli spazi e ne hanno preso uno corrispondente.

Ora siamo Pari.

La parità è completata anche dal fatto che  il grattacielo occupato appartiene al gruppo Ligresti, che il caso vuole sia direttamente coinvolto nella costruzione dell'area Garibaldi-Repubblica e che vorrebbe tanto mangiarsi anche il Parco Sud di Milano e forse ogni centimetro di città non costruito.

Io solitamente sono contro le occupazioni, sono illegali e su questo non ci sono se e ma da snocciolare.

In questo caso, però (ho detto se e ma, non però), ha un significato particolare, è qualcosa di più di un'occupazione, è una rivoluzione, è un risveglio.

Lascio a il Giornale le sue prevedibili considerazioni da giornale di regime (caduto), ma anche le giuste considerazioni sui locali che faticano a stare in piedi rispettando tutte le leggi.

I ragazzi di Macao non perdono tempo. Stanno rimettendo a posto gli spazi, hanno già iniziato a fare i primi eventi, hanno creato una pagina facebook che in pochi giorni ha raccolto migliaia di curiosi e sostenitori. Oltre a quelli che passano di là tutti i giorni (cosa che non ho ancora fatto, ma che farò nei prossimi giorni) e che vanno a toccare con mano. E sono appena entrati. Pensate a che vulcano di idee e iniziative potrebbe diventare col tempo.

Macao è un ventilatore gigantesco che sta soffiando su quel vento che è cambiato un anno fa, ma che è già un po' stanco. Macao metterà a dura prova questa giunta, che si è fatta portatrice di cultura, ma pare troppo pesante da portare, perché ancora non si sono visti grossi cambiamenti.

Io non so cosa faranno, non so quanto durerà questa avventura, non so cosa comporterà, cosa diventerà, ma anche se finisse domani (scongiuri) Macao ha già fatto tantissimo, ha già raggiunto un grosso obiettivo, è riuscito in un'impresa folle: risvegliare, ma davvero, Milano e i milanesi.

Altro che Fuorisalone.

Molti l'hanno definito il Tacheles di Milano, magari lo diventasse... magari...

Quindi a prescindere: Forza Macao!

7 maggio 2012


La Juve se lo meritava questo scudetto. Su questo non ci sono dubbi. Giù il cappello.

Non esiste un'altra squadra che abbia fatto un campionato paragonabile al suo. Il Milan ad un certo punto avrebbe potuto metterla in crisi, se non avesse avuto una squadra impostata su un giocatore, Lo Zingaro, che crea e distrugge a suo piacimento.

Per l'Inter (per chi non lo sapesse, la mia squadra) nonostante questo finale positivo è stato un anno disastroso, in cui si è perso del tempo prezioso, durante il quale bisognava ripartire da zero e costruire una nuova squadra senza pensare a Champions e Scudetto. Le altre suadre, tipo il Napoli, non hanno mai avuto neanche un decimo della personalità della Vecchia Signora, che serviva per vincere questo campionato.

Ma come spesso è accaduto quest'anno, invece di vivere serenamente questi grandi risultati, gli juventini, capitanati dal loro presidente, perdono tempo e fegato a rimuginare sul passato. Invece di usare questo scudetto per ripartire, per aprire una nuova pagina, fanno tutto il contrario, e ancora una volta cadono sulla buccia dello stile.

Marotta non rinuncia a mettere il becco in affari che a lui non riguardano, e fa la sua dichiarazione sui 30 scudetti e sulla terza stella... Lui, juventino dall'altro ieri, rivendica qualcosa che lui neanche conosce, che neanche ha vissuto, rivendica qualcosa che a lui non è stato tolto.

Agnelli non perde un minuto e anche lui ci mette del suo. Non smetterò mai di stupirmi per la mancanza di stile, di eleganza e per la stupidità di quest'uomo. Per anni si è detto che Moratti fosse il fratello scemo messo a guidare l'Inter per non fare danni in azienda, ma ho la netta impressione che il fratello scemo non sia quello della famiglia Moratti...

Tutto Sport, se mai ci fossero ancora dubbi, conferma a caratteri cubitali di non essere un giornale, di non fare giornalismo, ma di essere la brutta copia ingigantita di un giornaletto per juveclub... prende anche contributi statali?

Ora manca una partita, e 4 punti dividono la Juve dal Milan, se mettiamo il caso la Juve perdesse e il Milan vincesse, quel gol non dato a Muntari assumerebbe una dimensione gigantesca, difficile da non considerare, difficile da eliminare dalla memoria (cari milanisti, ora capite quello che abbiamo vissuto noi...)

Chiariamo subito che la Juve avrebbe vinto lo stesso anche senza quell'errore, perchè come ho detto prima la sua superiorità è stata netta (e ammetto di essermi sbagliato di brutto a tal proposito in un mio precedente articolo). Probabilmente poi vincerà la prossima e io sto qui a parlare per niente.

Ma che valore avrebbe avuto questo scudetto, se Buffon avesse avuto le palle di essere un grande uomo oltre ad essere un grande giocatore? Che soddisfazione sarebbe stata poter festeggiare usando, con il pieno diritto di poterlo fare, lo slogan dell'Inter per quel famoso scudetto? Che grande occasione sarebbe stata quella di levarsi di dosso definitivamente l'etichetta di "ladri"? Quanto sarebbe stata forte l'immagine di Buffon che alza il tricolore come vessillo di onestà?

Che esempio di stile, di eleganza, che segnale di cambiamento avrebbero dato Marotta e Agnelli, se invece di fare quelle dichiarazioni, avessero detto un ipotetico "... Questo è solo l'inizio, adesso riprendiamoci sul campo tutto quello che ci hanno tolto a tavolino"?

Sulla Gazzetta l'editoriale titola "Firmato Agnelli" e all'interno ci sono due pagine sulla storia degli Agnelli alla guida della Juve. Credo che gli Agnelli, quelli veri, non avrebbero mai messo la firma su queste dichiarazioni, e avrebbero tenuto ben altro comportamento di fronte alla vittoria.

La Juve è tornata vittoriosa come un tempo, ma temo che lo stile e l'eleganza che hanno contraddistinto la Vecchia Signora, siano definitivamente perduti.

Spero che questo scudetto aiuti a sfogare il rancore represso dalla scarsa visibilità di questi anni e aiuti i tifosi juventini a voltare pagina. Ma lo dico con sincerità, sul serio, ma non per altro, perché di 'sta storia non se ne può veramente più. Lo dico da amante dello sport, non da tifoso: mettetevi il cuore in pace,  consolatevi con le nuove vittorie STRAMERITATE e passate oltre.





P.S. Ah un'altra cosa... Va bene che Milano accoglie tutti, se fossero stati napoletani immigrati o figli di immigrati a festeggiare in piazza sarei stato felice. Ma voi non siete immigrati, siete infiltrati, se volete festeggiare lo scudetto, andate a Torino, Piazza Duomo non è cosa vostra, grazie.

P.P.S. vista la sana antipatia che ci divide, amici juventini vi avverto: leggete questo articolo con sportività e ironia, perché è con questo spirito che l'ho scritto.