Pensare che fino a qualche anno fa lo apprezzavo, perché come dicono sempre tutti, è un giornalista indipendente, non ha paura di nessuno, li stende tutti, le cose che dice lui non le dice nessuno e via così.
Perché la formula che usa nei suoi editoriali televisivi è intrigante ed efficace, non si può rimanere indifferenti. Un mix di fatti argutamente messi in relazione fra di loro e battute pungenti... praticamente lo stesso metodo che usa Berlusconi per i suoi comizi...
Ma sono 20 anni che Travaglio fa la sua solita recita a mezzobusto in televisione e forse è arrivato alla fine del suo ciclo. La stanchezza si fa sentire, il reiterare sempre il solito ruolo adolescenziale del "contro tutti a tutti i costi" forse alla lunga ha logorato anche lui.
Travaglio da anni va avanti e a dare del mafioso/ladro/delinquente a chiunque senza alcun tipo di contraddittorio. Approfittando anche del fatto che usa sempre lo stesso contenitore per i suoi "pezzi" e forte del suo zoccolo duro di "fan" è ben consapevole che quello che dice a Servizio Pubblico (e in tutte le reincarnazioni passate del programma si Santoro) è ascoltato da un pubblico fedele, che nella maggior parte dei casi crede a tutto quello che dice indistintamente.
Non voglio entrare nel merito di quello che dice che può essere giusto, sbagliato, preciso o fazioso, perché purtroppo non ho né il tempo né i mezzi per fare delle verifiche accurate sulla maggior parte delle cose che dice Travaglio.
Voglio solo parlare del metodo che usa, che a volte può anche legittimamente far incazzare qualcuno, come nel caso di Grasso, se quel qualcuno non è presente in studio per ribattere alle accuse. Grasso che fra l'altro è stato quasi deriso in diretta da Santoro per la sua più che legittima richiesta, e durante la telefonata è stato accusato di avere tutte le televisioni e i media a favore, come se fosse un Berlusconi qualsiasi.
Il presidente del Senato non si è limitato ad incazzarsi, ma ha chiesto (giustamente) un confronto. Evidentemente non è uno stupido, sa che chiedere un confronto a Travaglio vuol dire metterlo nella condizione a lui più scomoda.
Probabilmente vede spesso Servizio Pubblico e nota, come me, che Travaglio fa spesso scena muta per tutta la puntata, fatta eccezione per il suo spazio privato, anche se chiamato in causa in prima persona difficilmente risponde. Ogni volta che c'è un contraddittorio o una discussione non proferisce parola e i commenti di Luca Telese al divorzio dal Fatto sono state una descrizione acuta e precisa dell'atteggiamento del suo vicedirettore:
"... Ma con Marco non si parla. In una discussione ha due reazioni: se è arrabbiato gira il collo a 37 gradi da un lato, tace e gli si gonfia una vena. Se non è d'accordo sorride. Non è interessato al dibattito democratico".
Grasso probabilmente ha anche visto, come me, l'imbarazzante passività di fronte al suo nemico di sempre, mentre faceva a fette lui, Santoro e il loro programma, facendo fare il record assoluto di ascolti di sempre al conduttore e a LA7 e contemporaneaemente portando a casa 4 o 5 punti percentuali per le elezioni.
Altrettanto giustamente e intelligentemente, Grasso vuole portare il "gladiatore" fuori dalla sua arena, per combattere in campo neutro, per non dare il tempo a lui e al suo imperatore di preparare una strategia d'attacco che chiuda ogni possibilità di dibattito alla pari. Ma anche per non lasciare che le parole di Travaglio rimangano incontestate per una settimana intera.
Da questa richiesta è scaturita la scintilla che ha fatto scoppiare la guerra fra "il traditore" Formigli e Marco Travaglio. Lo scambio di battute è possibile leggerlo sulla pagina Facebook di Formigli e sulle pagine del Fatto.
Ho fatto una bozza di questo articolo venerdì, dopo il caso Grasso a Servizio Pubblico senza minimamente aspettarmi il polverone che poi si è alzato fra Formigli e Travaglio.
E' imbarazzante come Travaglio si sia scagliato a testa bassa contro Formigli e l'arroganza con cui l'ha fatto. Poco importa che lavorino per la stessa rete e che scrivano per lo stesso giornale. Mi pare strano che Travaglio accetti un giornalista servile e accomodante, come lo ha "velatamente" definito nel carteggio sull'affare Grasso, sui blog del suo integerrimo Fatto Quotidiano.
Poco importa che il traditore Formigli abbia fatto quello che chiunque altro avrebbe fatto di fronte all'offerta di un programma in prima serata da conduttore. O forse è meglio fare la Innocenzi per tutta la vita?
Io guardo spesso LA7 ed è una rete caratterizzata da una forte e solida collaborazione fra conduttori, giornalisti e i vari programmi di approfondimento. L'affermazione di questo canale è passata anche e forse soprattutto da questo senso di "comunità" che ha sempre mostrato all'esterno.
Quindi le parole pronunciate dopo l'invito di Formigli a Piazza Pulita, sono secondo me decisamente fuori luogo e fanno un danno di immagine alla rete che li ospita (contemporaneamente però se ne parla, e la cosa di certo non dispiacerà). Oltre a a questo Travaglio fa una figura veramente imbarazzante giocando col righello a chi ce l'ha più lungo con gli ascolti delle due trasmissioni: esattamente allo stesso livello di un Gasparri che dice "Zitto tu che hai solo 48 followers".
Oltrettutto dopo aver attaccato Formigli in tutti i modi, dopo avergli dato del traditore e aver denigrato la sua trasmissione, si appella all'esclusiva con Santoro per non andare a Piazza Pulita per poi proporsi per andare dalla Gruber a Otto e Mezzo (luogo dove Marco viene solitamente accolto con un tappeto rosso e uno studio sgombro da altri ospiti) o da Mentana (nel cui TG non ci sarebbe il tempo materiale per un contraddittorio approfondito) mi pare alquanto incoerente.
Non so come andrà a finire, al momento pare che non ci sia soluzione e che la diatriba prosegua, ma come ultimamente capita spesso quando ad essere messo alla corda è lui, a mio avviso il vicedirettore del Fatto Quotidiano non ne esce molto bene.
A prescindere da chi abbia ragione e chi no, sullo stile, la dialettica, l'educazione, e il comportamento, Corrado Formigli ne esce decisamente meglio del suo antagonista.
Sembra quasi che quello che c'è sotto al personaggio televisivo Travaglio stia esplodendo.
Il "vero" Travaglio, che per anni è stato nascosto dietro i suoi sorrisetti e agli ammiccamenti da primo della classe, fatica sempre di più a rimanere celato sotto lo scudo del buon giornalismo che non scende a patti con nessuno.
Travaglio da anni va avanti e a dare del mafioso/ladro/delinquente a chiunque senza alcun tipo di contraddittorio. Approfittando anche del fatto che usa sempre lo stesso contenitore per i suoi "pezzi" e forte del suo zoccolo duro di "fan" è ben consapevole che quello che dice a Servizio Pubblico (e in tutte le reincarnazioni passate del programma si Santoro) è ascoltato da un pubblico fedele, che nella maggior parte dei casi crede a tutto quello che dice indistintamente.
Non voglio entrare nel merito di quello che dice che può essere giusto, sbagliato, preciso o fazioso, perché purtroppo non ho né il tempo né i mezzi per fare delle verifiche accurate sulla maggior parte delle cose che dice Travaglio.
Voglio solo parlare del metodo che usa, che a volte può anche legittimamente far incazzare qualcuno, come nel caso di Grasso, se quel qualcuno non è presente in studio per ribattere alle accuse. Grasso che fra l'altro è stato quasi deriso in diretta da Santoro per la sua più che legittima richiesta, e durante la telefonata è stato accusato di avere tutte le televisioni e i media a favore, come se fosse un Berlusconi qualsiasi.
Il presidente del Senato non si è limitato ad incazzarsi, ma ha chiesto (giustamente) un confronto. Evidentemente non è uno stupido, sa che chiedere un confronto a Travaglio vuol dire metterlo nella condizione a lui più scomoda.
Probabilmente vede spesso Servizio Pubblico e nota, come me, che Travaglio fa spesso scena muta per tutta la puntata, fatta eccezione per il suo spazio privato, anche se chiamato in causa in prima persona difficilmente risponde. Ogni volta che c'è un contraddittorio o una discussione non proferisce parola e i commenti di Luca Telese al divorzio dal Fatto sono state una descrizione acuta e precisa dell'atteggiamento del suo vicedirettore:
"... Ma con Marco non si parla. In una discussione ha due reazioni: se è arrabbiato gira il collo a 37 gradi da un lato, tace e gli si gonfia una vena. Se non è d'accordo sorride. Non è interessato al dibattito democratico".
Grasso probabilmente ha anche visto, come me, l'imbarazzante passività di fronte al suo nemico di sempre, mentre faceva a fette lui, Santoro e il loro programma, facendo fare il record assoluto di ascolti di sempre al conduttore e a LA7 e contemporaneaemente portando a casa 4 o 5 punti percentuali per le elezioni.
Altrettanto giustamente e intelligentemente, Grasso vuole portare il "gladiatore" fuori dalla sua arena, per combattere in campo neutro, per non dare il tempo a lui e al suo imperatore di preparare una strategia d'attacco che chiuda ogni possibilità di dibattito alla pari. Ma anche per non lasciare che le parole di Travaglio rimangano incontestate per una settimana intera.
Da questa richiesta è scaturita la scintilla che ha fatto scoppiare la guerra fra "il traditore" Formigli e Marco Travaglio. Lo scambio di battute è possibile leggerlo sulla pagina Facebook di Formigli e sulle pagine del Fatto.
Ho fatto una bozza di questo articolo venerdì, dopo il caso Grasso a Servizio Pubblico senza minimamente aspettarmi il polverone che poi si è alzato fra Formigli e Travaglio.
E' imbarazzante come Travaglio si sia scagliato a testa bassa contro Formigli e l'arroganza con cui l'ha fatto. Poco importa che lavorino per la stessa rete e che scrivano per lo stesso giornale. Mi pare strano che Travaglio accetti un giornalista servile e accomodante, come lo ha "velatamente" definito nel carteggio sull'affare Grasso, sui blog del suo integerrimo Fatto Quotidiano.
Poco importa che il traditore Formigli abbia fatto quello che chiunque altro avrebbe fatto di fronte all'offerta di un programma in prima serata da conduttore. O forse è meglio fare la Innocenzi per tutta la vita?
Io guardo spesso LA7 ed è una rete caratterizzata da una forte e solida collaborazione fra conduttori, giornalisti e i vari programmi di approfondimento. L'affermazione di questo canale è passata anche e forse soprattutto da questo senso di "comunità" che ha sempre mostrato all'esterno.
Quindi le parole pronunciate dopo l'invito di Formigli a Piazza Pulita, sono secondo me decisamente fuori luogo e fanno un danno di immagine alla rete che li ospita (contemporaneamente però se ne parla, e la cosa di certo non dispiacerà). Oltre a a questo Travaglio fa una figura veramente imbarazzante giocando col righello a chi ce l'ha più lungo con gli ascolti delle due trasmissioni: esattamente allo stesso livello di un Gasparri che dice "Zitto tu che hai solo 48 followers".
Oltrettutto dopo aver attaccato Formigli in tutti i modi, dopo avergli dato del traditore e aver denigrato la sua trasmissione, si appella all'esclusiva con Santoro per non andare a Piazza Pulita per poi proporsi per andare dalla Gruber a Otto e Mezzo (luogo dove Marco viene solitamente accolto con un tappeto rosso e uno studio sgombro da altri ospiti) o da Mentana (nel cui TG non ci sarebbe il tempo materiale per un contraddittorio approfondito) mi pare alquanto incoerente.
Non so come andrà a finire, al momento pare che non ci sia soluzione e che la diatriba prosegua, ma come ultimamente capita spesso quando ad essere messo alla corda è lui, a mio avviso il vicedirettore del Fatto Quotidiano non ne esce molto bene.
A prescindere da chi abbia ragione e chi no, sullo stile, la dialettica, l'educazione, e il comportamento, Corrado Formigli ne esce decisamente meglio del suo antagonista.
Sembra quasi che quello che c'è sotto al personaggio televisivo Travaglio stia esplodendo.
Il "vero" Travaglio, che per anni è stato nascosto dietro i suoi sorrisetti e agli ammiccamenti da primo della classe, fatica sempre di più a rimanere celato sotto lo scudo del buon giornalismo che non scende a patti con nessuno.