25 luglio 2012

Oggi il sito del Corriere pubblica un articolo in cui si fa luce su una zona d'ombra della legislazione sugli infortuni sul lavoro. L'inail non riconosce l'infortunio in itinere (per chi non lo sapesse, si ha diritto a un indennizzo in caso ci si infortuni mentre ci si reca al lavoro) a chi utilizza la bicicletta se non realmente necessario. Cioè se voi scegliete la bicicletta come mezzo di trasporto in alternativa ai mezzi pubblici o all'auto, e la usate su strade aperte al traffico e non su piste ciclabili o percorsi protetti lo fate a vostro rischio e pericolo... in sostanza, siete degli incoscenti.

Per chi, per esempio, pratica downhill è necessario stipulare una polizza apposita, poiché il più delle volte le normali assicurazioni infortuni o vita non coprono in caso di infortunio, perché può essere considerato "sport estremo".

Se consideriamo L'Inail come una compagnia assicurativa che paghiamo con i nostri contributi, e applichiamo gli stessi parametri, si evince che andare in bicicletta al lavoro è considerato uno SPORT ESTREMO. Pertanto in caso di infortunio l'"assicurazione" non rimborsa le spese e il danno.

Lascio a voi ogni tipo di considerazione perché io, che tutte le mattine prendo la mia bicicletta e casco per andare in ufficio, sono senza parole.

Anzi, visti i rischi a cui vado incontro, forse è il caso di indossare le protezioni e il casco con mentoniera che uso per fare all mountain (una via di mezzo fra il downhill e la mtb classica), anche per andare in ufficio.

Date: 2012-06-28
Trail: A-Line
Riders: Justin Wyper
Description: Camp of Champions Head Coach Justin Wyper crashing with style. Picture by Stewart Medford

6 luglio 2012

Dopo il via libera della Fifa alla tecnologia contro i gol fantasma,

la Juve annuncia l'ingaggio di Anonymous.