12 febbraio 2014



Il primo dei due concerti dell'anno è prevedibile come i bis alla fine dei concerti.

WOODKID


Nel 2013 ho avuto due occasioni per vederlo, una la trovate recensita QUI (ed è anche uno degli articoli più letti di questo blog), la seconda è stata a Villa Arconati a Bollate.
Due situazioni diametralmente opposte, ma in tutte e due Yoanne e la sua band ne sono usciti col massimo dei voti.

La prima, ampiamente descritta nella recensione, era una situazione "mondana" ma anche un debutto importante: fiera del design, hipsters come se piovessero, vips, il jet-set indie milanese al gran completo, il teatro Franco Parenti strapieno, prima data in Italia. Insomma si giocava un bel po' di credibilità nel nostro Paese e dire che si è giocato tutte le sue carte al meglio è dire poco.

La seconda occasione è stata all'interno del festival di Villa Arconati, che all'apparenza doveva essere una situazione  più istituzionale, "seria". Ma visto il mancato tutto esaurito, la rilassatezza e la serenità che riesce a trasmettere la Villa e l'organizzazione, Woodkid ha saputo trasformarla in una festa.

Rispetto al concerto al Franco Parenti si è lasciato andare molto di più, ha cercato ancora di più di entrare in contatto col pubblico.

Anche prima di iniziare lui e la sua band hanno scherzato col pubblico dalla finestra del camerino (ubicato in una delle bellissime stanze della Villa), segno che anche per loro l'atmosfera di Villa Arconati aveva fatto effetto.

Alla fine ha fatto anche salire qualcuno del pubblico sul palco. Non due o tre persone, ma chiunque. Ha trasformato il palco in un vero e proprio dancefloor, dove c'era così tanta gente (compreso il sottoscritto) che non c'era quasi più spazio neanche per i musicisti.

Finito il concerto, siamo scesi tutti dal retropalco ordinatamente, senza creare nessun problema, segno che Yoanne aveva compreso e interpretato al meglio la situazione.



Ma oltre ad avere la capacità di leggere e interpretare al meglio l'atmosfera e le senzasioni del pubblico, oltre a portare una ventata di aria nuova nella musica, è riuscito anche a creare uno show unico. Con pochi elementi (solo fasci di luce bianca, videoproiezioni e disposizione sul palco della band) ha creato uno spettacolo mai visto prima e di una suggestione incredibile.
Cito dal precedente articolo:

... La disposizione è molto ampia e simmetrica (come tutto lo show): in fondo al palco ai due angoli opposti i percussionisti, ognuno con la sua grancassa sospesa (da suonare con le mani), messa di fianco rispetto al pubblico, in modo che suonandole si vedano i movimenti sincronizzati dei due, con un semplice ed efficace effetto scenico.
Sul fronte del palco, all'angolo sinistro (guardando il palco) il tastierista e il "paddista" e all'angolo destro i 3 fiati. Al centro naturalmente, lui.


...

Il mondo di Woodkid è però anche video,grafiche e show, come dicevo all'inizio.
Avrebbe potuto sfruttare tutto il suo enorme talento registico per il suo concerto. Invece molto intelligentemente ha deciso di tenere i suoi video fuori dal set, limitandosi a proiettare grafiche ipnotiche e simmetriche (sempre in bianco e nero come vuole la sua tradizione), molto suggestive ed efficaci nella loro semplicità.
Quello che apparentemente può sembrare una mancanza o una leggerezza è invece un punto di forza perché dei filmati troppo elaborati avrebbero distolto l'attenzione e avrebbero compromesso la partecipazione del pubblico.
Infatti in determinati momenti le proiezioni venivano anche spente quando il pezzo necessitava attenzione, oppure nelle parti più movimentate dove il pubblico poteva sfogarsi senza distrazioni.
Questo denota un'attenzione maniacale per la riuscita dello show, e una preparazione meticolosa. 

Anche Yoann, sapientemente, chiedeva attenzione e partecipazione in determinati momenti, probabilmente consapevole dell'effetto iptonico e "paralizzante" che può avere la sua musica così carica abbinata alle proiezioni,  non ha mai lasciato sprofondare il pubblico nel "suo mondo" sognante e ancestrale, ma ha cercato di tenerlo sempre sulla corda e sempre partecipe e pronto a rispondergli.

Anche la gestione delle luci è stata una parte fondamentale dello show, con una decina di fasci bianchi, e tre strobo, sono riusciti a creare un gioco di luci veramente suggestivo, e l'attenzione estrema ai particolari si è vista in un preciso momento quando i fasci di luce passavano velocemente dall'illuminare la sala all'incrociarsi su Woodkid formando una "stella" e le sue braccia si aprivano e si chiudevano a X sul petto, in contemporanea con il movimento delle luci.




Nella nuova data allo Zenith di Parigi (giocava in casa), ha aggiunto anche dei nuovi elementi rispetto all'ultimo tour. Oltre all'orchestra che già aveva inserito in altre occasioni particolari (come il live al Rex, sempre a Parigi), ha aggiunto una passerella circondata altri fasci di luce bianca e in più una marching band di tamburi, molto suggestiva e d'impatto. Segno che, nonostante abbia già fatto un ottimo lavoro, non si accontenta e vuole offrire sempre qualcosa di nuovo.


Live @ Zenith - Paris 2014 - immagini tratte dalla sua pagina facebook 






Lo show di Woodkid è un esempio di professionalità estrema e un nuovo standard di riferimento (escludendo le superstar americane del pop) per chiunque voglia dare qualcosa di più, oltre ad una semplice esecuzione dal vivo.

Non poteva non diventare il concerto dell'anno.



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