20 marzo 2013

E' curioso pensare che fino a un paio di anni fa l'sms era il baluardo della comunicazione. Il futuro. Una grande rivoluzione nel modo di comunicare. Si susseguivano i record di invii, il cambiamento del linguaggio e gli allarmi dei linguisti, degli analisti che li indicavano come il futuro della comunicazione, come la risorsa fondamentale per la comunicazione dei giovani.
Neanche il tempo di dire "rivoluzione" che subito è saltato il banco.

Perché, quando si tratta di tecnologia e comunicazione, basta una piccolissima idea ben piazzata e realizzata che tutte le certezze che abbiamo fino a quel momento saltano in un attimo.
In questo caso la "piccolissima idea ben piazzata e realizzata" è stata WhatsApp.
"Grazie, l'hai scoperto adesso?" direte voi, ma lo scopo di questo articolo non è farla conoscere, anche perché ormai è in giro da 5 anni, ma analizzarne alcuni aspetti.



WhatsApp prende un'idea tanto semplice quanto efficace introdotta da app come Viber: ovvero mettere in comunicazione i contatti della rubrica che hanno la stessa app. Ma lo applica alla messaggistica istantanea. Un servizio che a differenza delle chiamate Voip, che ancora faticano ad avere un qualità accettabile sui dispositivi mobili, nella messaggistica diventa imbattibile.
Come se non bastasse si ha anche la possibilità di condividere e mandare file quasi di ogni tipo, e creare gruppi con cui chattare con più persone istantaneamente e contemporaneamente.


Un piccolo colpo assestato nel punto giusto che ha abbattuto la roccaforte degli sms e affossato definitivamente le ultime funzioni utili della mail, già resa obsoleta da Facebook e Twitter.
WhatsApp unisce tutti i pregi di questi due modi di comunicare e ne annulla i difetti.
Con WhatsApp si può mandare lo stesso messaggio contemporaneamente a più persone con un solo invio, e tutti possono vedere le risposte in tempo reale.

Sembra banale ma con gli sms era impossibile farlo, se non con qualcuno che raccogliesse tutte le singole risposte e aggiornasse tutti sull'esito. Con la mail non si aveva mai la certezza che i destinatari fossero connessi, quindi non si aveva mai la certezza di avere risposta in tempi brevi.

Così è tutto istantaneo: invio messaggio a tutti > tutti vedono le risposte di tutti > tutti sono aggiornati in tempo reale.
Ripeto, sembra banale, ma l'organizzazione di serate, cene, uscite, o (come nel mio caso) prove musicali o di altro tipo è una delle cose più complicate nella comunicazione di tutti i giorni, soprattutto quando le persone coinvolte sono tante.
Ora è totalmente rivoluzionata con WhatsApp, è incredibilmente più semplice e diretta che in passato. Quando prima serviva una settimana per organizzarsi, fra chi non vedeva le mail, chi non poteva stare connesso, chi non rispondeva, ecc.., ora in pochi minuti si riesce a chiudere la pratica.

Oltre al fatto di essere quasi gratuita, la sua più grande forza e se vogliamo il vero tocco di genio (e di coraggio) degli sviluppatori, è il fatto di non potersi mai sconnettere. Da molti è considerato un difetto, anche io all'inizio ero scettico per questo motivo, ma in realtà questa è la chiave di volta del suo successo. Sapere che gli utenti non si possono sconnettere dal "sistema" ti da la garanzia che il tuo messaggio arriverà a destinazione, verrà visto e riceverai risposta (a discrezione dell'utente naturalmente).

Le e-mail e gli sms oggi sono diventati ormai come la posta cartacea.



L'unica cosa per cui vengono utilizzati sono pubblicità, avvisi della banca, avvisi di pagamento, fatture e bollette. Il declassamento di un metodo di comunicazione passa soprattutto dal tipo di informazioni che vengono veicolate. Mezzi di comunicazione che prima veicolavano belle notizie, parole, messagi d'amore, inviti per feste e serate, ora passano solo spam, junk, pubblcità, "brutte" notizie, informazioni inutili o di servizio, come alert di utilizzo per carta di credito, fatture, bollette. Quando un canale comunicativo viene utilizzato solo per questo tipo di informazioni unilaterali, quando non c'è scambio, non c'è interazione, diventa un canale morto. 
Siamo passati dall'era degli sms all'era di Whatsapp senza neanche rendercene conto, e chissà quanto durerà.

Sarà un mezzo destinato a durare nel tempo, come al momento sembra essere Facebook, oppure è destinato come molti altri ad essere sorpassato dalla prossima "killer app"?









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