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7 maggio 2012


La Juve se lo meritava questo scudetto. Su questo non ci sono dubbi. Giù il cappello.

Non esiste un'altra squadra che abbia fatto un campionato paragonabile al suo. Il Milan ad un certo punto avrebbe potuto metterla in crisi, se non avesse avuto una squadra impostata su un giocatore, Lo Zingaro, che crea e distrugge a suo piacimento.

Per l'Inter (per chi non lo sapesse, la mia squadra) nonostante questo finale positivo è stato un anno disastroso, in cui si è perso del tempo prezioso, durante il quale bisognava ripartire da zero e costruire una nuova squadra senza pensare a Champions e Scudetto. Le altre suadre, tipo il Napoli, non hanno mai avuto neanche un decimo della personalità della Vecchia Signora, che serviva per vincere questo campionato.

Ma come spesso è accaduto quest'anno, invece di vivere serenamente questi grandi risultati, gli juventini, capitanati dal loro presidente, perdono tempo e fegato a rimuginare sul passato. Invece di usare questo scudetto per ripartire, per aprire una nuova pagina, fanno tutto il contrario, e ancora una volta cadono sulla buccia dello stile.

Marotta non rinuncia a mettere il becco in affari che a lui non riguardano, e fa la sua dichiarazione sui 30 scudetti e sulla terza stella... Lui, juventino dall'altro ieri, rivendica qualcosa che lui neanche conosce, che neanche ha vissuto, rivendica qualcosa che a lui non è stato tolto.

Agnelli non perde un minuto e anche lui ci mette del suo. Non smetterò mai di stupirmi per la mancanza di stile, di eleganza e per la stupidità di quest'uomo. Per anni si è detto che Moratti fosse il fratello scemo messo a guidare l'Inter per non fare danni in azienda, ma ho la netta impressione che il fratello scemo non sia quello della famiglia Moratti...

Tutto Sport, se mai ci fossero ancora dubbi, conferma a caratteri cubitali di non essere un giornale, di non fare giornalismo, ma di essere la brutta copia ingigantita di un giornaletto per juveclub... prende anche contributi statali?

Ora manca una partita, e 4 punti dividono la Juve dal Milan, se mettiamo il caso la Juve perdesse e il Milan vincesse, quel gol non dato a Muntari assumerebbe una dimensione gigantesca, difficile da non considerare, difficile da eliminare dalla memoria (cari milanisti, ora capite quello che abbiamo vissuto noi...)

Chiariamo subito che la Juve avrebbe vinto lo stesso anche senza quell'errore, perchè come ho detto prima la sua superiorità è stata netta (e ammetto di essermi sbagliato di brutto a tal proposito in un mio precedente articolo). Probabilmente poi vincerà la prossima e io sto qui a parlare per niente.

Ma che valore avrebbe avuto questo scudetto, se Buffon avesse avuto le palle di essere un grande uomo oltre ad essere un grande giocatore? Che soddisfazione sarebbe stata poter festeggiare usando, con il pieno diritto di poterlo fare, lo slogan dell'Inter per quel famoso scudetto? Che grande occasione sarebbe stata quella di levarsi di dosso definitivamente l'etichetta di "ladri"? Quanto sarebbe stata forte l'immagine di Buffon che alza il tricolore come vessillo di onestà?

Che esempio di stile, di eleganza, che segnale di cambiamento avrebbero dato Marotta e Agnelli, se invece di fare quelle dichiarazioni, avessero detto un ipotetico "... Questo è solo l'inizio, adesso riprendiamoci sul campo tutto quello che ci hanno tolto a tavolino"?

Sulla Gazzetta l'editoriale titola "Firmato Agnelli" e all'interno ci sono due pagine sulla storia degli Agnelli alla guida della Juve. Credo che gli Agnelli, quelli veri, non avrebbero mai messo la firma su queste dichiarazioni, e avrebbero tenuto ben altro comportamento di fronte alla vittoria.

La Juve è tornata vittoriosa come un tempo, ma temo che lo stile e l'eleganza che hanno contraddistinto la Vecchia Signora, siano definitivamente perduti.

Spero che questo scudetto aiuti a sfogare il rancore represso dalla scarsa visibilità di questi anni e aiuti i tifosi juventini a voltare pagina. Ma lo dico con sincerità, sul serio, ma non per altro, perché di 'sta storia non se ne può veramente più. Lo dico da amante dello sport, non da tifoso: mettetevi il cuore in pace,  consolatevi con le nuove vittorie STRAMERITATE e passate oltre.





P.S. Ah un'altra cosa... Va bene che Milano accoglie tutti, se fossero stati napoletani immigrati o figli di immigrati a festeggiare in piazza sarei stato felice. Ma voi non siete immigrati, siete infiltrati, se volete festeggiare lo scudetto, andate a Torino, Piazza Duomo non è cosa vostra, grazie.

P.P.S. vista la sana antipatia che ci divide, amici juventini vi avverto: leggete questo articolo con sportività e ironia, perché è con questo spirito che l'ho scritto.

21 settembre 2011

Il giorno dopo la disfatta sintetica, l'Inter si ritrova peggio che nel periodo "d'oro", quando ne prendeva 6 dal Milan, quando si faceva sbattere fuori ai preliminari di Champions da squadre di cui neanche ricordo il nome.

E' bastato dire a Moratti che non può più spendere soldi , per mandare in pappa tutta la macchina.

Perché proprio "l'altro ieri" Branca, con il portafoglio ancora abbastanza aperto, portava a casa gente come Cambiasso, e Sneijder senza spendere un euro. Oggi che la Fifa ha detto "chiudete il portafoglio", riesce a spendere soldi per bidoni come Zarate, o quasi pensionati come Forlan. Un paradosso. Oppure un banale contentino per espiare la colpa del non aver concluso nulla di quello che serviva.

E poi Gasperini.

Orgoglio o coraggio? Cocciutaggine o convinzione delle proprie scelte? Non ho ancora capito il suo carattere.

Il modo in cui è arrivato mi ha ricordato l'imitazione di Napolitano/Crozza quando chiede i biscottini e gli rimane sempre e solo quello a forma di rospo da ingoiare. E già sapere di essere una seconda scelta non aiuta ad iniziare un'avventura complicata come l'Inter. In più il trattamento riservatogli nel calciomercato è stato anche peggiore di quello offerto a Benitez. Con la differenza che Benitez era stato arrogante e pretenzioso, Gasperini aveva fatto solo due semplici richieste: dei giocatori utili al suo modo di giocare, come Palacio e Kucka che stanno facendo un inizio di campionato incredibile, oltretutto. Di tutta risposta sono arrivati Forlan e Zarate, bella dimostrazione di appoggio. Con i soldi che hanno speso per loro, e facendo uno sforzo in più potevano arrivare benissimo a Palacio, dandogli uno stipendio molto più basso di Forlan.

Come dice giustamente Luigi Garlando sulla Gazzetta, dal secondo tempo della supercoppa Gasperini non ne ha più azzeccata una. Era partito benissimo, con un primo tempo in cui tutta la squadra girava alla perfezione, sembrava andasse tutto alla perfezione. Poi Gasp decide di suicidarsi: sposta Alvarez sulla destra, che stava facendo una partita ottima, obbliga Obi a rientrare e lo spompa per poi toglierlo e limita l'azione di Sneijder a cui chiede di coprire di più, spompando anche lui. Finché Gasperini ha potuto contare sul lavoro di Obi sulla fascia la squadra ha girato, dopo si è sciolta ed è stato il Milan a comandare sulle fasce e a vincere, guarda caso.

Ma Palacio non serviva, no, no.

Da quel momento ha perso il timone della squadra. Dalla sua  ha chiesto gli uomini giusti per poter giocare come voleva lui, che non sono arrivati. Di contro però non può arrivare un signor "non ho mai vinto niente" in una squadra che ha vinto tutto e pretendere di farla adattare ai suoi schemi con giocatori non adatti, nel giro di uno/due mesi. Non sono un nostalgico di Mou, ma il suo più grande merito è stato proprio quello di adattarsi alla squadra che aveva e i risultati si sono visti.

Ha tanto coraggio però l'ormai ex allenatore dell'Inter e non si fa influenzare dalle mille tempeste che ogni giorno da decenni imperversano attorno alla squadra di milano. Una giusta in realtà l'ha fatta ed è stata una mossa veramente coraggiosa e azzeccata: Muntari per Forlan in Inter-Roma. Io sono stato il primo ad insultarlo ma poi mi son dovuto ricredere, perché è stata una mossa da grande allenatore, come ha detto lui più o meno: "Ci stavano schiacciando a centrocampo, avevo bisogno di più sostanza lì in mezzo". Infatti il campo gli ha dato ragione perché L'Inter da quel momento è stata molto più pericolosa. Già il solo nome di Muntari a San Siro crea malumori, figurarsi metterlo per un attaccante alla fine di una partita difficile e fondamentale per la sua carriera.

In quel frangente l'ho apprezzato molto, perché ha dimostrato di avere il polso della situazione. Per il resto però si è fatto male da solo tenendo ostinatamente Pazzini in panchina, l'unico vero acquisto dell'Inter negli ultimi due anni, anche dopo la sua ottima prestazione in Nazionale. Insistendo con il suo modulo, continuando a usare giocatori fuori ruolo. E inoltre non puoi lasciare in panchina Sneijder senza alcun motivo valido.

Ora se ne va, ma i problemi resteranno, perché non è lui il problema. E si vedrà presto.

Ecco, visto che di problemi ce ne sono già, prendetemi tutto, ma non Ranieri.


6 luglio 2011


Io sono interista da sempre, tifoso silenzioso e poco avvezzo a grandi proclami, ma costante e sempre fedele. Credo però di essere più un amante dello sport che tifoso e per questo cerco di avere sempre una visione il più possibile imparziale delle cose. Seguo il calcio più o meno come si faceva venti anni fa, quando si chiedeva all'uomo con la radiolina all'orecchio "scusi quanto fa l'Inter?": seguo poche partite in TV, mi piace più che altro leggere la Gazzetta, perché credo che abbia mantenuto ancora po' il gusto della bellezza dello sport, del gesto atletico, dell'impresa; cosa che le trasmissioni TV non hanno più.

In questi giorni si fa un gran parlare della questione scudetto 2006. Si stanno sprecando tonnellate di parole, di ipotesi, dichiarazioni, distinguo ecc. Anche io voglio spendere due parole. Quello che mi fa più riflettere è quel numero: 2006. Dopo 5 anni siamo ancora lì, bloccati a quell'anno. Come se non fosse successo nulla nel frattempo.

L'impressione che ho è che dopo che gli Agnelli si siano riappropriati totalmente della loro creatura con Andrea alla presidenza, non si sia fatto altro che fare pressioni per tornare sulla questione Calciopoli, tanto che tutto il resto è stato trascurato, mercato, gioco, risultati. Mentre sono ancora tutti lì a rivendicare su questo maledetto scudetto del 2006 la Juve ha chiuso un campionato a dir poco disastroso, forse il peggiore dopo calciopoli in rapporto all'investimento fatto a inizio anno e anche le premesse per il prossimo non sono ottime.

Ma la cosa che più di tutte mi fa pensare e che fa capire a che punto il marcio che c'è in Italia si è insediato dentro ognuno di noi, è l'arma di difesa che è sempre stata imbracciata da tutti gli Juventini, dal più illustre all'operaio al bar. Nessuno ha mai cercato di difendere i dirigenti della Juve, di provare la loro innocenza, da un lato perché era impossibile viste le prove allucinanti che sono venute alla luce, dall'altra perché invece di chiedere scusa, di ammettere gli errori, sembra più importante dimostrare che anche gli altri hanno rubato, piuttosto che dimostrare che tu non hai rubato, o ammetterlo e voltare pagina.

In Italia, invece di condannare chi ha rubato lo si difende, usando come scusa la frase: "Eh, ma anche loro però rubano!". Il fatto che il tuo vicino abbia rubato una caramella non legittima te a rapinare le banche e viceversa, non è che se tutti rubano, allora automaticamente dal torto si passa alla ragione. Se tutti rubano, sbagliano tutti, non si viene automaticamente assolti.

Ora si è passati a uno step successivo, davanti all'accusa di essere dei ladri, si nega l'evidenza o si minimizza, e immediatamente si addita qualcun altro come ladro per distogliere l'attenzione.

Ogni tanto sento ancora dire "Eh... ci voleva Moggi", "Moggi sì che ne capiva di calcio..." e altre frasi stupide tipo queste, manco fosse il Duce. Si sta parlando di uno che sequestrava gli arbitri negli spogliatoi, che comprava schede telefoniche estere da dare a arbitri e designatori per evitare di essere intercettato. Uno che diceva a Cannavaro di giocare male all'Inter così l'anno dopo sarebbe passato alla Juve, uno che era capace di pilotare 5 risultati in una domenica, compresi ammoniti e espulsi, che pilotava le trasmissioni serali, che controllava la GEA, allora la più grande società di gestione dei calciatori, che venivano anche ricattati da lui, minacciando il mancato passaggio a una grande squadra, o stroncando la carriera di qualcuno di loro che non obbediva. Era infiltrato in ogni piega del sistema calcistico, non mi stupirebbe se un giorno venisse fuori che pagava anche i giardinieri dei campi. Con questi mezzi a disposizione chiunque ne "capirebbe" di calcio.

Le altre frasi assurde che sento sono "Eh ma la Juve avrebbe vinto comunque sul campo anche senza Moggi", ma allora che motivo c'era di inventarsi tutta quell'impalcatura di imbrogli se per vincere bastavano i giocatori?

Che poi non fosse da solo è vero, ma in ogni caso era lui il principale manovratore. Quest'aria di revisionismo che già aleggia, che lo vuole dipingere come una vittima del sistema, è un po' ridicola.

Ora per la serie "Eh ma anche lui però!" si sta cercando in tutti i modi di portare allo stesso livello di Big Luciano l'ex presidente dell'Inter, Facchetti. Perché attaccando una colonna di onestà come lui si può dire "Beh se anche lui lo faceva, allora vale tutto!". Se illecito c'è stato è giusto che l'inter venga punita in proporzione. In ogni caso, un'eventuale condanna all'Inter non restituirebbe nulla alla Juve, se non la magra, infantile, vigliacca e assolutamente errata consolazione di dire "Visto? Anche loro rubavano". Il famigerato scudetto 2006 è solo una scusa, un simbolo, quello che preme agli juventini è la prova che tutti rubavano e quindi loro non hanno fatto niente di particolarmente grave.

In questo momento lo "juventino medio" purtroppo rappresenta ciò di cui l'Italia dovrebbe disfarsi una volta per tutte. L'ammirazione per i furbi e i delinquenti, la passione per i favori personali, il piacere senza rimorso di essere vincitori barando, il non rispetto delle regole, l'omertà, la mancanza di coraggio nell'ammettere gli errori e nel prendersi la responsabilità delle cose scaricandola sugli altri, usare l'illecito altrui per giustificare il nostro (Tabacci per esempio è stato un maestro in questo quando è stato nominato assessore di Milano), il voler portare tutto ciò che si ha intorno nella melma per non ammettere di esserlo (Berlusconi lo sta facendo da vent'anni). Tutte cose in cui l'Italia è prima in classifica ma farebbe un gran bene a sé stessa se rinunciasse a questi primati. 

Forse sarebbe meglio guardare avanti, sia da juventini che da Italiani. Forse sarebbe meglio dire "Sì, abbiamo rubato e siamo dispiaciuti e pentiti, non ci interessa cosa hanno fatto e cosa fanno gli altri, noi abbiamo sbagliato,  ma ora giuriamo di essere corretti."

Rifletteteci, cari amici juventini, visto che durante la settimana quest'anno non avrete niente da fare...